ERICA BAUERMEISTER
GARZANTI

La storia si dipana tra due ossessioni: quella di Lilian, che si dedica alla cucina, e quella di sua madre, completamente assorbita dalla lettura.
La piccola, abituata ad ascoltare le fiabe, lette ad alta voce dalla madre, dapprima sviluppa un interesse per il suono delle parole, ma, successivamente, travolta dalla lettura compulsiva della madre, prova a recuperarla alla vita, attraverso la cucina, alla quale si dedica anche grazie al valido e sapiente sostegno di un'anziana messicana, Abuelita, profonda conoscitrice del potere delle spezie.

Il tentativo di strappare la madre a questa inusuale forma di letargia ossessiva porta Lilian ad un percorso di ricerca sulla consapevolezza (la propria e quella altrui) che sfocerá nella convinzione di dedicarsi agli altri attraverso la sua ormai consolidata abilità culinaria.
Ecco quindi che apre dapprima un ristorante e successivamente una scuola di cucina.

È possibile risvegliare, con il cibo, la felicità che ognuno ricerca?

P.S. La scrittrice ha abitato per due anni in Italia e ciò le ha letteralmente cambiato la vita.