VITO TETI
GIULIO EINAUDI

Il grande antropologo calabrese Vito Teti non poteva trascurare il cibo nella sua attenta e diffusa analisi circa il rapporto tra tradizione e contemporaneità.
Al centro di "Fine pasto" non troverete certo elucubrazioni sugli apporti calorici, ma sui valori ed il senso correlati al legame tra tempo, comunità e cibo.
Come accade spesso nei suoi libri, Teti individua il filo della metamorfosi sociale nel passaggio dal mondo contadino alla "modernità", quando si abbandona la sobrietà, anche alimentare, per entrare nell'era dell'eccesso e dello spreco, falsamente associati a ricchezza ed emancipazione.

L’alimentazione perde modelli di riferimento e regole consolidate e condivise, producendo una “gastro-anomia”.

Un ritorno alla sacralità del cibo ed al suo consumo rituale, sembrano essere le stelle comete del pensiero di Teti che, saggiamente, non si illude su una facile ed immediata applicazione. Suggerisce piuttosto di guardare con attenzione alle "piccole utopie realizzabili" facendosi ispirare "da gesti quotidiani rivoluzionari e possibili, da scelte tendenti, anche nel piccolo, al rispetto della natura, di tutti gli esseri viventi, della vita”.

Un libro da leggere e da regalare, magari, dopo le feste.
La "tradizione" suggerisce di iniziare le diete da Lunedì!